L'
Isola di Trimelone, fortificata nel X secolo, si trova di fronte ad Assenza di
Brenzone ed ha ospitato per decenni una
polveriera dove vennero raccolti, e poi fatti esplodere nelle cave di Torri e di Caprino, oltre centomila pezzi di varia artiglieria della prima e della seconda guerra mondiale, proiettili, granate, bombe incendiarie al fosforo e residuati bellici.
Oggi gli edifici militari, le casematte ed il fortino, sono chiusi, il vecchio scalo è stato smantellato e sembra che gabbiani e cormorani siano i padroni dell'isola.
Poco più a nord, a circa 200 metri dall'isola, è possibile effettuare
immersioni subacquee sulla vicina secca che scende fino a -8 metri a ridosso di una parete che termina con una roccia arrotondata da dove, sub esperti, hanno tracciato tre percorsi precisi che arrivano a -45 metri.
Proprio per le sue caratteristiche è stata per diversi anni l'isola più pericolosa d'Italia. Nel 1954, l'esplosione di un ordigno causò una massiccia deflagrazione, udibile fino a 3 km di distanza, e per tre giorni continuarono esplosioni e incendi. La bonifica dell'isola, avvenuta a opera dell'esercito italiano, ha comportato la rimozione di circa 100.000 ordigni bellici, di cui oltre 40.000 sono stati disinnescati. Questo imponente lavoro di bonifica è durato 15 anni e ha avuto un costo di 1,5 milioni di euro. Oggi, l'isola è stata dichiarata bonificata dalla Marina Militare e pur essendo stata ripulita, resta interdetta a qualsiasi attività, con divieto di avvicinamento.
L'unico modo per apprezzare l'unicità e la bellezza dell'Isola di Trimelone è attraverso un viaggio in barca a vela. Sfruttando la forza del vento e in armonia con l'ambiente circostante, è possibile avvicinarsi sufficientemente all'isola per osservare da vicino il suo aspetto selvaggio e misterioso.